L’aumento delle mamme single
Anche nel nostro Paese cresce il numero delle mamme single, intese sia come tutte quelle mamme che si separano dal compagno in seguito alla nascita di un figlio, sia come le donne che se ne separano in gravidanza, scegliendo di non dare al bambino il nome del padre.
Cambia la “qualità” delle mamme single
Ma se rispetto a qualche anno fa aumenta la quantità delle mamme single, dobbiamo anche sottolineare come ne cambia la “qualità”: le mamme single non sono più le mamme considerate “sfortunate” come venivano considerate una volta, “abbandonate” e relegate a una situazione di solitudine e compassione. Le mamme single oggi sono persone piene di risorse, sono donne spesso giovani, che non si lasciano spaventare da una separazione e che spesso, passato il primo momento di “turbolenza” e difficoltà nelle decisioni rispetto al bambino, si rimboccano le maniche e, armate di coraggio e pazienza, si ricostruiscono, per il loro bene e il bene del figlio.
Spesso si tratta di separazioni difficili, gli accordi relativi alla gestione del figlio non sempre sono facili, e nella maggior parte delle situazioni c’è difficoltà a trovare intesa e collaborazione con il partner.
E anche quando sono state definite le norme per la gestione del figlio, non è sempre detta che da parte dell’ex compagno tali compromessi vengano rispettati.
Quante volte ho sentito le mie pazienti single lamentarsi a causa delle mancate restituzioni dei figli alle ore stabilite, quante volte ho sentito disaccordi e incomprensioni su tantissimi aspetti: dalle vaccinazioni, alla gestione dei colloqui con le insegnanti, all’alimentazione da fare seguire al figlio.
Le questioni su cui le persone possono sentirsi in disaccordo sono moltissime e purtroppo, in particolare nella fase iniziale della separazione, dove i rancori spesso sono sempre in agguato, vengono usate e strumentalizzate per fare ripicche al partner.
E allora come fare per organizzarsi al meglio?
Ma non è certo questa situazione a spaventare le mamme single di oggi. Basta un filo di organizzazione e un po’ di pazienza, e il gioco è fatto.
La prima cosa su cui concentrarsi è la spiegazione ai figli della separazione e del nuovo assetto della famiglia. Occorre scegliere un momento ad hoc, una situazione in cui mamma e figlio sono tranquilli (perché no..l’ideale sarebbe insieme al compagno), stando bene attente a non criticare (in maniera esplicita ma anche implicita!!) i comportamenti dell’ex compagno. È difficile spesso, ma ricordiamoci che se ha deluso noi, cerchiamo almeno di non far deludere anche nostro figlio.
La questione più importante che va sempre sottolineata è la questione dell’affetto: qualsiasi spiegazione venga data al bambino, qualsiasi siano le cause della separazione, il bambino deve sapere che sia la mamma che il babbo gli vogliono bene e che non saranno i nuovi assetti familiari, non saranno le nuove case a diminuire l’amore per lui.
Degna di riflessione è anche la gestione poi nella quotidianità del bambino: senza un partner per la mamma l’organizzazione sarà più difficile, ma certamente non impossibile.
Con il figlio è necessario dimostrarsi ferme nelle decisioni e, al momento giusto, mettersi da parte, rinunciando, ad esempio, a una giornata di shopping o a un tè con le amiche.
È utile anche cercare l’aiuto degli altri, siano parenti o amici, che non rappresenta certo un segno di cedimento.
Accompagnare il bambino a scuola, portarlo alle attività, aiutarlo a fare i compiti, sono tutti impegni che difficilmente una mamma da sola specialmente se lavoratrice, riuscirà a fare.
Non c’è da vergognarsi quindi né da sentirsi in colpa se scegliamo di rivolgerci ad aiuti esterni come babysitter, asili, o persone che hanno piacere di aiutarci. Questo consente al bambino di stabilire anche altre relazioni importanti e a noi di riuscire ottimamente nella gestione di famiglia, casa e lavoro.
dr.ssa Eleonora Pellegrini
psicologa
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