Ecco qui qualche scampolo della mia esperienza della mammasingletudine… La prima dura realtà, con cui ho dovuto scontrarmi quando sono diventata mamma, è stata che mio figlio è una persona diversa da me, con esigenze e tempistiche di vita sue… E che, ovviamente, le sue esigenze vengono molto, ma molto, prima delle mie.
Mentre il mio pancione cresceva pensavo tanto a come sarebbe stato dopo… Sognavo un parto naturale in acqua (teoria) e ho fatto un cesareo d’urgenza con 3 settimane di anticipo (pratica); sognavo un bimbo che mangia e dorme (teoria) e ho avuto un bimbo con il reflusso gastro-esofageo, che piangeva anche 6 ore al giorno inconsolabilmente per 2 mesi (pratica); sognavo un bambino da portare ovunque con me, al lavoro, alle uscite con gli amici, a ogni ora del giorno e della sera (teoria) e il mio bambino dorme solo in camera nel silenzio, se non dorme diventa una iena, non ama gli estranei, è vivacissimo e un terremoto (pratica); sognavo, visto che sono sola, di fare co-sleeping fino a almeno a 6 anni (teoria) e invece a 3 mesi l’ho messo a dormire in camera da solo, perché abbiamo entrambi il sonno leggerissimo e ci disturbavamo a vicenda (pratica).
Insomma una cosa l’ho capita in fretta, le teorie è meglio evitarle…
Non sono la mamma che volevo essere (dinamica, sportiva, alternativa) e non ho il figlio che avrei voluto (intelligente, riflessivo, adattabile)… Ma sono una mamma migliore di come mi aspettassi, ho imparato ad amare mio figlio per quello che è, ho imparato a rispettare le sue esigenze e i suoi tempi, ho imparato ad apprezzare i lati positivi del mio ometto e a sfruttarli al meglio per la nostra convivenza. Mio figlio è dolce, affettuoso, disponibile, dinamico e collaborativo, vivacissimo, chiacchierone, ordinato, divertente e sempre allegro! Io lo amo infinitamente e lo ringrazio ogni giorno perché mi ha fatto diventare una persona migliore; imparando ad amare e rispettare lui, ho imparato ad amare e rispettare anche tutti gli altri.
Se non fossi diventata una mamma single, non avrei potuto apprezzare tanti aspetti di questa situazione, da donna sposata e “regolare” penso che sarei stata meno capace di mettermi in discussione, di chiedermi quando e dove sbagliavo, mi sarei sentita infallibile e avrei in questo modo fatto sentire mio figlio un fallimento perché non è come mi aspettavo… Invece partendo da un fallimento mi sono da subito messa in gioco in modo totale e credo di aver trasformato il fallimento nel trionfo che è il mio dolce bambino!
Quindi neo e future mamme single vi dico: non abbiate paura di quello che vi aspetta e di come lo gestirete, vostro figlio vi insegnerà tutto quello che dovrete sapere per crescerlo con amore.
G.
Ciao,
ho letto il tuo post, davvero interessante e devo dirti che mi ci rispecchio molto, anche a me sta succedendo esattamente la stessa cosa, dalla teoria alla pratica—